Ecco. Lo sento, lo percepisco.
La distanza tra progetti e inizi non esiste più. Si è arrotolata su se stessa e ha smesso di significare. Ecco. Si comincia. E, come ogni altra volta, questo momento mi emoziona.
Ricordiamo gli inizi di ogni cosa. Di un amore, di un’amicizia, di un lavoro, di una vita.
Oggi, per me e per chi seguirà queste parole fluttuanti nell’universo incerto e indefinito della rete, è un inizio. Un inizio – senza mezzi termini. Un progetto nato e cresciuto e atteso e tenuto a bada. Uno spazio necessario, un amore. Un tavolo apparecchiato, la sera, dopo una giornata di lavoro. Un contenitore di oggetti andati, quelli che servivano a tanto, e adesso più.
Ha peso e dimensione. Ha odore. Ha consistenza, questo momento. E contiene una collezione di francobolli, zucchero a velo, castagne calde. Contiene cose belle. Contiene sensazioni. Metri. Secondi. Alfabeti.
Dalla mia finestra vedo colline. E mi sembra il modo migliore per cominciare.
R.