Dopo averla vestita di tutto punto, compresi cappello e piumino, faccio per mettermi la giacca anche io e mi avvicino alla porta.
“Papà?”
“Dimmi”.
“Dove andiamo?”
“Come dove andiamo? Al nido”.
“Io vado al nido”.
“Io devo accompagnarti, no? O vai da sola?”
“Vado da sola, papà. Tu non puoi venire?”
“E perché?”
“Perché sei troppo scemo”.
La guardo, ride senza ridere, con gli occhi. Sa che non può dirlo, ma ha la faccia da quando ci vuole ci vuole.
“E perché sarei così tanto scemo?”
“Papà! Dai! Hai dimenticato la mascherina!”
Poi la prende, da sopra il mobile dell’ingresso, me la porge a metà tra l’infastidito e l’incompreso e aggiunge: “Meno male che mi sono ricordata io”.