Cosa succede se una coppia di settantenni all’improvviso decide di separarsi dopo una vita passata insieme e tre figli?

Durante una vacanza a Roma, una famiglia allargata si trova a fare i conti con un’intera esistenza di omissioni, non detti, frustrazioni. I genitori che prendono la decisione di lasciarsi, cercano di trasmettere ai figli la serenità di una scelta pensata e condivisa.

Eppure, quando vengono meno i riferimenti, quando cede quello che si riteneva incrollabile, giunge il momento di tracciare una linea e fare due conti su ciò che è la nostra esistenza, su ciò che sarebbe stata, su ciò che potrà diventare, oltre le macerie.

Un romanzo importante sulla comunicazione e sull’ascolto, sul silenzio dei rapporti logori e sull’amore, raccontato dagli occhi dei tre figli, diversissimi tra loro: Liv, Ellen e Hakkon

I figli ripercorrono la loro crescita, scandagliando le ombre e le emozioni più intime. Raccontano i loro genitori come se fossero i personaggi di una storia che quasi non appartiene loro. E lo fanno in capitoli che hanno il loro nome, quasi fossero sedute psicanalitiche, mostrandoci gli aspetti più privati, le loro paure, le loro ambizioni, nel momento in cui ciò che credevano più saldo nella loro vita viene meno. Quei figli, narratori della decisione inaspettata dei loro genitori, diventano protagonisti veri del romanzo, rimettendo in gioco le loro stesse vite, i loro rapporti, i loro progetti.

Con un stile asciutto, diretto, privo di fronzoli, l’autrice ci restituisce le macerie di un’esplosione familiare.

Amaro
Contemporaneo
Crudo
Intimo
Psicologico
Schietto
Tagliente

“Chissà se è una cosa genetica, se fra di noi c’è tanta intesa perché siamo programmati allo stesso modo, oppure se questa comunanza di pensieri, discorsi ragionamenti e associazioni di idee è un tratto acquisito. Nell’uno e nell’altro caso, siamo legati da queste consonanze inespresse e costanti, indipendentemente dal luogo e dall’ora”.